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I ?salvataggi? che non ci salveranno

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    #1

    I ?salvataggi? che non ci salveranno

    Goofynomics: I “salvataggi” che non ci salveranno




    I ?salvataggi? che non ci salveranno

    Intervenendo su lavoce.info prima della manovra di luglio prevedevo che essa difficilmente avrebbe placato i mercati. La previsione si ? avverata e i motivi che ne hanno determinato il successo sono gli stessi che determineranno, purtroppo, l?insuccesso delle attuali strategie di salvataggio della zona euro.

    Lo squilibrio strutturale
    Si parla solo di debiti ?sovrani?, ma la scansione dei fatti mostra che la crisi dei PIGS nasce dall?accumulazione di debito privato verso creditori esteri. Dal 2000 al 2007 nei PIGS ? cresciuto il debito estero (in Grecia, Portogallo e Spagna per circa 60 punti di Pil; Fig. 1), ma il debito pubblico era stazionario (come in Grecia) o in calo (Spagna, Irlanda, Italia). Il debito estero era quindi essenzialmente privato (questo ? chiaro ad esempio a De Grauwe). Certo, il debito ?nato? privato ? poi ?morto? pubblico: dal 2008 la perdita di credibilit? dei PIGS chiude il rubinetto dei capitali esteri e i salvataggi pubblici della finanza privata fanno esplodere l?indebitamento pubblico. Ma se non si ricorda che il problema ? il debito privato, non si capisce perch? le manovre non hanno risolto nulla e perch? i ?salvataggi? autunnali si avviano sulla stessa strada.



    Moneta unica, inflazioni diverse
    L?indebitamento privato estero ha una causa strutturale nota: i tassi di inflazione dell?eurozona non stanno convergendo1. Dal 2000 al 2007 la Germania ha avuto l?inflazione media pi? bassa (1.6%). All?estremo opposto Irlanda (3.4%), Grecia (3.2%), Spagna (3.1%) e Portogallo (2.9%) hanno avuto l?inflazione pi? alta: la competitivit? ? diminuita, le importazioni di beni dai paesi ?virtuosi? dell?eurozona sono aumentate, le esportazioni diminuite. Per finanziare il deficit estero i PIGS hanno fatto ricorso al credito dei paesi virtuosi, e il resto ? storia. La Fig. 2 mostra come nei PIGS l?indebitamento estero si sia mosso in simmetria con lo scarto fra prezzi interni e prezzi tedeschi: a maggior inflazione cumulata corrisponde maggior indebitamento estero (in maggior parte privato).




    Ti piace vincere facile?
    Dicono che il successo della Germania sia dovuto alla sua capacit? di innovare, che le permette di vincere la sfida posta dalla Cina, e la rende ?locomotiva? dell?Europa. I dati raccontano una storia diversa. Dal 1999 al 2007 la Germania ha avuto un deficit crescente verso i BRIC (quello verso la Cina ? aumentato di circa 20 miliardi di dollari; Tab. 1). I 239 miliardi di aumento del surplus tedesco sono spiegati per due terzi dagli scambi con i paesi europei, di cui un terzo da quelli coi paesi meridionali. L?innovazione c?entra poco: queste dinamiche sono spiegate dalla competitivit? di prezzo (Fig. 2). Insomma, la Germania fa crescere la Cina acquistandone i beni coi soldi ricavati vendendo beni a noi. Ha ragione De Nardis: la locomotiva tedesca tira nella direzione sbagliata.



    La deflazione competitiva
    Quando un paese ? in surplus evidentemente i suoi beni sono molto richiesti. La legge della domanda e dell?offerta vuole allora che i prezzi di questi beni aumentino rispetto a quelli dei concorrenti: si chiama rivalutazione reale. Se in pi? il paese ha una valuta propria, il cambio si apprezzer? perch? la valuta dell'esportatore viene domandata per acquistarne i beni: si chiama rivalutazione nominale. Ma in Germania non va cos?. La rivalutazione nominale verso i partner dell?eurozona ? scongiurata dell?euro. L?aumento dei prezzi da una politica di crescente moderazione salariale, per cui a produttivit? crescente corrispondono salari reali calanti. Il patto sociale tedesco si basa su una deflazione competitiva che equivale a una svalutazione reale competitiva e trasforma l?eurozona in un gioco a somma nulla: il nucleo si alimenta a spese della periferia, causandone il dissesto finanziario, e accumulando crediti esteri per oltre mille miliardi di dollari dal 1999 al 20092.

    Palliativi e terapie
    Ecco perch? nel lungo periodo i ?salvataggi? falliranno, come nel breve sono fallite le "manovre": "manovre" e "salvataggi" intervengono sulla finanza pubblica, a valle di uno squilibrio reale privato, lasciando inalterato quest?ultimo. Che l?acquirente sia un fondo ?salva-Stati? o la Bce cambia poco: l?acquisto di titoli pubblici ? un palliativo che non risolve i problemi di competitivit? (causati da diversit? strutturali dei mercati del lavoro), n? quelli del debito privato (causato dagli sbilanci esteri). Anzi: visto che i paesi periferici hanno tassi di inflazione pi? elevati, il livellamento dei tassi nominali porterebbe in questi paesi a tassi reali pi? bassi di quelli del nucleo, e al limite negativi, con il rischio di innescare ulteriori bolle immobiliari o comunque una ulteriore espansione del debito privato. La Bce questo lo sa benissimo, e infatti fin da agosto ci ha proposto una norma che opera sul vero squilibrio: quella sui licenziamenti. Se il problema fosse il debito dei governi periferici, facilitare l?uscita dal lavoro dei dipendenti privati cosa risolverebbe? Ma se il problema sono i differenziali di inflazione, questa norma, inducendo ?moderazione salariale?, aiuta. Perch? la ?moderazione? tedesca ha una spiegazione vecchia come il mondo: pi? disoccupazione, cio? un eccesso di offerta sul mercato del lavoro. In Germania la legge della domanda e dell?offerta non funziona per la valuta e per le merci, ma per il lavoro s?, e come! Prima della crisi la Germania aveva la disoccupazione pi? alta dell?eurozona (Fig. 3). E se i prezzi devono convergere verso il basso, far convergere la disoccupazione verso l?alto pu? essere una soluzione.




    Goofynomics
    Ed ? anche l?unica soluzione, se si opera col paraocchi mercantilista, per cui chi esporta ? bravo, mentre chi importa ? cattivo, e lo squilibrio deve sanarlo lui. Se le cose stanno cos?, il ?cattivo? non ha alternative: ?o svaluta la moneta (ma nell'euro non si pu? pi?) o svaluta il salario?. Ma un?Unione Economica pu? basarsi su deflazioni competitive, cio? sulla guerra commerciale, anzich? sulla cooperazione? Qui ci soccorre la Goofynomics: ? strano come un?esportazione vista dall?estero somigli a un?importazione. Insomma, la logica mercantilista non spiega come fai a essere bravo (cio? a esportare) se nessuno ? cattivo (cio? importa). La verit? ? che se gli squilibri persistono non ci sono buoni e cattivi: gli sbilanci esteri hanno due lati e vanno gestiti dai due lati: chi ne ha beneficiato deve contribuire al loro riequilibrio quanto e pi? di chi ci ha rimesso, per il semplice motivo che ha pi? risorse per farlo.

    Del resto, supponiamo che i paesi periferici adottino le strategie di rigore proposte: combattendo questa battaglia perderebbero in ogni caso la guerra. Infatti, se le politiche di ?tagli? non riuscissero a incidere sul differenziale di inflazione, i sacrifici sarebbero vani, perch? persistendo lo squilibrio esterno proseguirebbe l?accumulazione di debito privato (a fronte di riduzioni del debito pubblico rese modeste dal rallentamento della crescita, e vanificate periodicamente dalla necessit? di salvare la finanza privata). Ma anche se i tagli avessero successo, riportando l?inflazione dei paesi periferici in linea o leggermente al di sotto di quella della Germania, la risposta tedesca non si farebbe attendere: ulteriori ribassi competitivi dell?inflazione, come sperimentato anche nel passato recente (vedi sempre il lavoro di Cesaratto e Stirati), e cos? via. L?eurozona si avviterebbe in una spirale recessiva senza uscita. E questo i mercati lo intuiscono benissimo: ecco perch? sono cos? nervosi.

    L?unica vera terapia sarebbe indurre la Germania a sostenere la propria crescita con la propria domanda interna, espandendo i consumi, anzich?, come ha fatto finora, con la nostra domanda, espandendo le esportazioni. La Germania ha le risorse per farlo: facendolo contribuirebbe a sanare gli squilibri europei, rilanciando crescita e occupazione e diventando veramente la locomotiva d?Europa.

    I veri costi della politica
    Ma questa soluzione trova due ostacoli politici: uno interno alla Germania, perch? dopo aver raccontato per motivi elettoralistici che la colpa ? dei meridionali pigri, i politici tedeschi, indipendentemente dal loro colore, non possono proporre ai loro elettori di cooperare coi ?cattivi? (anche se i primi a beneficiarne sarebbero proprio i ?buoni?); uno esterno alla Germania, perch? solo un?azione coordinata dei governi periferici, guidati da quello del paese periferico pi? importante (che rimane il nostro) potrebbe far ragionare il governo tedesco. Ma il nostro governo precedente aveva la credibilit? nulla che la ?politica del cuc?? gli ha procurato, e quello attuale ? incline a seguire la strategia di deflazione proposta dalla Bce. Soluzioni cooperative non sembrano quindi realizzabili, il che mette una seria ipoteca sulla sostenibilit? dell?euro. Per chi tiene veramente a mantenere la moneta unica sarebbe allora molto pi? razionale valutare l?ipotesi di ?exit rules?: all'estero se ne parla serenamente. In loro assenza, allo stato attuale l?alternativa pi? plausibile rimane quella di una disgregazione dell?eurozona, subita e non gestita, con tutti i costi economici e politici che questo comporta.

    1 Busetti, F., Forni, L., Harvey, A.e Venditti, F. (2006) ?Inflation convergence and divergence within the European Monetary Union?, ECB Working Paper Series, No. 574 (Gennaio).
    2 Cesaratto, S., Stirati, A. (2010) ?Germany and the European and global crises?, International Journal of Political Economy, 39(4).

    Fonti dei dati
    Per debito pubblico, inflazione cumulata e differenziali di disoccupazione: World Economic Outlook database, settembre 2011.
    Per il debito estero: Lane, P.R., Milesi-Ferretti, G.M., ?The External Wealth of Nations Mark II? , Journal of International Economics 73, 223-250, 2007.
    Per il saldi commerciali della Germania: CHELEM, vers. 11.0 (marzo 2009).

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    #2
    Te che sei abile di grafici e altro...
    ieri leggevo su un pseudo giornale austriaco che la cruccolandia ha superato il muro dei 2000 miliardi di debito (statale) che per? (e qui ammetto che mi mancano delel parole crucche ) se ci si aggiungono pure altre voci di spesa (che non ho capito se intendessero private o pubbliche... ma inerenti pensioni e assistenza sanitaria) sarebbe un bagno di sangue peggio di chissa chi [NOI ].
    Dai trova qualche cosa in italico cos? vedo se ho capito giusto

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      #3
      Io sto trovando molto materiale che MI aiuta a capire cosa succede e trovandolo buono lo giro a VOI, cos? da approfondire autonomamente se volete.

      Per il resto, se non si fosse capito, frega 'na ceppa de convince nessuno

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        #4
        Originally posted by alfetta View Post
        Io sto trovando molto materiale che MI aiuta a capire cosa succede e trovandolo buono lo giro a VOI, cos? da approfondire autonomamente se volete.

        Per il resto, se non si fosse capito, frega 'na ceppa de convince nessuno
        Vorra dire che lo trovo in crucco, lo ricopio dal giornale e te lo giro
        Last edited by Devilman; 06-08-12, 13:21.

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          #5


          ho trovato anche questo grafico interessante. e' il nostro saldo annuale del Current Account Balance in US$.
          I cittadini dello stato che ? in attivo consumano meno di quello che producono, viceversa quelli che sono in passivo.
          Insomma il Current Account Balance divide le nazioni in formiche e cicale, pi? o meno assatanate.
          qui c'e' quello della germania, come si vede da quando e' stato introdotto l'euro e' iniziato per noi un declino inarrestabile mentre altri ne hanno agevolato, colpa nostra e dei "governi precedenti", ds e sn occupati in cazzate e minchiate varie.....voglio vedere ora chi sara' in grado di invertire la situazione, forse mr monti?ahahahha

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            #6
            Originally posted by zerozero View Post

            [cut]

            ho trovato anche questo grafico interessante. e' il nostro saldo annuale del Current Account Balance in US$.
            I cittadini dello stato che ? in attivo consumano meno di quello che producono, viceversa quelli che sono in passivo.
            Insomma il Current Account Balance divide le nazioni in formiche e cicale, pi? o meno assatanate.
            qui c'e' quello della germania, come si vede da quando e' stato introdotto l'euro e' iniziato per noi un declino inarrestabile mentre altri ne hanno agevolato, colpa nostra e dei "governi precedenti", ds e sn occupati in cazzate e minchiate varie.....voglio vedere ora chi sara' in grado di invertire la situazione, forse mr monti?ahahahha
            Se ho ben capito qui si tratta della bilancia dei pagamenti, quindi del saldo import/export.

            Noi importiamo pi? di quanto esportiamo secondo i grafici che hai postato.

            Vero che non si risolverebbe il problema completamente, per? se smettessimo di comprare prodotti esteri a scapito di quelli fatti dai noi, cos? come fanno altrove, ci aiuteremmo tre volte:
            - il saldo sarebbe meno in rosso,
            - ci sarebbero meno disoccupati,
            - il rapporto debito / pil sarebbe migliore.

            Poi se smettessimo di comprare tedesco i crucchi volerebbero (FORSE) un filino pi? in basso.

            Cosa ca##o continuano a comprare Bmw a tutto spiano, per fare un esempio motociclistico, viste le alternative made in Italy...

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              #7
              Originally posted by gluca View Post
              Cosa ca##o continuano a comprare Bmw a tutto spiano, per fare un esempio motociclistico, viste le alternative made in Italy...
              beh io finche pago di tasca mia,compro quello che mi piace di piu,e almeno per quanto mi riguarda,soldi permettendo...mi piacciono di piu audi bmw mercy ecc...quindi se ho esempio 20k da spendere...e il bmw costa 20k...mi prendo quello,anche se con 10 magari compravo un mezzo uguale ma marchiato che so fiat...perch? dovrei comprare qualcosa che nn mi piace anche se costa meno?sempre facendo finta che il soldo nn sia un problema...

              ovvio che se il budget ? limitato e al bmw nn ci arrivo ripiego su qualcosa che mi piace meno esteticamente...e magari anche in quel caso nn ? made in italy...

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                #8
                Finalmente inizio a vedere cose interessanti e cio? il dibattito su dati reali e problemi concreti.

                Mi fa piacere che rompervi le balle con i miei post di video che durano ore sia servito a qualcosa.

                Per rispondere a chi ragionava sugli squilibri regionali, senza auspicare al "pi? europa" basterebbe che la germania nella sua sovranit? politica decidesse di coordinarsi con gli stati membri abbassando la tassazione sui tedeschi (che sarebbero pure felici) per farli stare meglio (aumento del potere d'acquisto) con la conseguenza di importare di pi? (magari da noi sarebbe un toccasana per il turismo).

                Anche perch? nel trattato di maastricht c'? scritto che la germania lo dovrebbe fare, il proplema ? che partirebbe l'inflazione e dato che la politica economica tedesca non desidera assoltutamente una cosa del genere, viola serialmente il trattato facendo soccombere i paesi periferici.
                Non sa (o forse sa benissimo) che cos? facendo si sta segando il ramo sul quale sta appollaiata perch? quando noi non saremmo pi? in grado di assimilare il suo surplus entrer? in recessione anche lei...

                ...ho trovato chi si spiega meglio di me:

                Del resto, pensateci: se ci fosse una volont? politica di cooperare, questa potrebbe tradursi in pratica immediatamente, senza alcuna modifica istituzionale. Basterebbe che la Germania coordinasse le proprie politiche economiche con quelle degli altri paesi membri: un coordinamento che, del resto, ? esplicitamente richiesto dal Trattato di Maastricht (art. 3 e 103), ma che ? stato regolarmente disatteso. Lo prova il fatto che dal 1999 al 2007 la Germania ? stato il secondo paese a crescita pi? lenta dell?Eurozona dopo l?Italia (la crescita reale ? stata dell?1.7% in Germania e dell?1.5% in Italia, contro una media del 2.7% nell?EZ): questo perch?, nonostante le esportazioni crescessero, la domanda interna per consumi e investimenti veniva sistematicamente repressa per evitare di far crescere le importazioni. Ma per cooperare con il resto dell?Europa la Germania dovrebbe comportarsi in modo esattamente opposto: orientare il proprio modello di crescita sullo sviluppo della domanda interna (per consumi e investimenti), dando cos? ossigeno, via importazioni, alle economie dei suoi partner. E potrebbe farlo da subito, conservando la propria sovranit? di bilancio, senza alcuna modifica istituzionale, e nel pieno rispetto dei trattati europei (che ha anzi compromesso violando il Patto di stabilit? e adottando una politica beggar-thy-neighbour). Ma evidentemente un certo capitalismo tedesco rimane affezionato a un modello di crescita che, contando sulla domanda estera e sulla moderazione salariale, gli consente di lucrare profitti cospicui.

                Bisogner? pure arrendersi all?evidenza. Dopo aver privatizzato questi profitti, che il vantaggio accordatole dall?euro le ha consentito di realizzare (come ammesso pacificamente dal Fmi, dalla Confindustria tedesca, e perfino dallo stesso on. Prodi), la Germania ? giustamente (dal suo punto di vista) restia a socializzare le perdite, accollandosi una parte dello sforzo necessario. E le dinamiche leghiste del gioco politico tedesco fanno disperare, come nota Cesaratto, che un rinnovamento della classe politica tedesca alteri la situazione. Queste dinamiche condizionano anche il dibattito degli altri paesi, nei quali si ? ormai completamente perso il senso del termine ?unione?. tutto il dibattito verte ormai su come recuperare competitivit? nei riguardi della Germania, senza che nessuno sembri cogliere l?assurdit? di questo obiettivo: tutti sembrano dare per scontato che lo scopo dell?EZ sia quello di favorire una competizione fratricida, anzich? il coordinamento e la cooperazione per il conseguimento di obiettivi comuni. In questo contesto ? difficile sfuggire al dubbio che chi dice ?unione? abbia in realt? in mente ?annessione?.

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                  #9
                  Nooo, loro sanno bene come essere bastardi fino in fondo, la storia insegna.

                  Quando alla fine di questa agonia la gran parte dell'Europa sar? ridotta in rovina e condannata alla povert? per decenni, loro verranno a produrre da noi a quattro soldi per vendere al Brasile, alla Russia, all'India ed alla Cina.
                  Si scrive BRIC in un acronimo e si legge: i paesi ricchi dei prossimi decenni.

                  Sempre che, tra qualche anno (5 anni ??) non ci scappi un'altra guerra in Europa, che mi pare l'opzione pi? probabile considerando la rabbia che sta covando in parecchi paesi.

                  'Sta benedetta storia, non c'? proprio verso che insegni nulla a 'sti testoni.

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                  • Font Size
                    #10
                    Sempre che la profezia dei Maya non si avveri !

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                      #11
                      Originally posted by x-erre View Post

                      Non sa (o forse sa benissimo) che cos? facendo si sta segando il ramo sul quale sta appollaiata perch? quando noi non saremmo pi? in grado di assimilare il suo surplus entrer? in recessione anche lei...
                      la germania cura i propri interessi, spettava alle altre nazioni fare in modo che non si creasse questa situazione. certo che guidati dai ns cari governanti ladri corrotti e succhiasoldi non potevamo fare altra fine che questa presente.
                      a quanto mi risulta l'export della germania e' sempre piu' rivolto verso l'asia, in particolare cina, con percentuali di forti crescite ogni anno.
                      potra' esserci anche una recessione, ma secondo me i krukki hanno i mezzi per superarla.
                      presto il loro export verso l'europa ormai alla frutta sara' diretto verso altre nazioni in crescita, bric appunto, e voglio vedere dovre andra' a finire lo spirito europeo e tutte le minchiate che si sentono dire. prob i ns marchi e industrie migliori finiranno svenduti in mani straniere insieme al patrimonio statale e allora diventeremo una buona filiale come dice gluca.

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                        #12
                        Originally posted by gluca View Post
                        Nooo, loro sanno bene come essere bastardi fino in fondo, la storia insegna.

                        Quando alla fine di questa agonia la gran parte dell'Europa sar? ridotta in rovina e condannata alla povert? per decenni, loro verranno a produrre da noi a quattro soldi per vendere al Brasile, alla Russia, all'India ed alla Cina.
                        Si scrive BRIC in un acronimo e si legge: i paesi ricchi dei prossimi decenni.

                        Sempre che, tra qualche anno (5 anni ??) non ci scappi un'altra guerra in Europa, che mi pare l'opzione pi? probabile considerando la rabbia che sta covando in parecchi paesi.

                        'Sta benedetta storia, non c'? proprio verso che insegni nulla a 'sti testoni.
                        Purtroppo hai ragione...

                        Originally posted by gluca View Post
                        Sempre che la profezia dei Maya non si avveri !
                        A questo punto, non so se sarebbe peggio...
                        Magari invece delle catastrofi arrivano gli alieni e ci tirano solo le orecchie...
                        Originally posted by zerozero View Post
                        la germania cura i propri interessi, spettava alle altre nazioni fare in modo che non si creasse questa situazione. certo che guidati dai ns cari governanti ladri corrotti e succhiasoldi non potevamo fare altra fine che questa presente.
                        a quanto mi risulta l'export della germania e' sempre piu' rivolto verso l'asia, in particolare cina, con percentuali di forti crescite ogni anno.
                        potra' esserci anche una recessione, ma secondo me i krukki hanno i mezzi per superarla.
                        presto il loro export verso l'europa ormai alla frutta sara' diretto verso altre nazioni in crescita, bric appunto, e voglio vedere dovre andra' a finire lo spirito europeo e tutte le minchiate che si sentono dire. prob i ns marchi e industrie migliori finiranno svenduti in mani straniere insieme al patrimonio statale e allora diventeremo una buona filiale come dice gluca.
                        Sono d'accordo con te sull'ultima parte ma per quanto riguarda l'export tedesco fuori dalla comunit? europea a me risulta che la germania prenda sonore legnate dai mercati esteri e mi risulta inoltre che la sua bilancia dei pagamenti verso la cina che era a -4 miliardi di euro nel 2001 adesso si attesti a -24 quindi che si stia segando il ramo pur sapendo che sotto la rete non c'? mi sembra palese.
                        Se riesco a ricordare dove ho visto i dati te li posto.

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                          #13
                          Originally posted by x-erre View Post
                          Purtroppo hai ragione...



                          A questo punto, non so se sarebbe peggio...
                          Magari invece delle catastrofi arrivano gli alieni e ci tirano solo le orecchie...


                          Sono d'accordo con te sull'ultima parte ma per quanto riguarda l'export tedesco fuori dalla comunit? europea a me risulta che la germania prenda sonore legnate dai mercati esteri e mi risulta inoltre che la sua bilancia dei pagamenti verso la cina che era a -4 miliardi di euro nel 2001 adesso si attesti a -24 quindi che si stia segando il ramo pur sapendo che sotto la rete non c'? mi sembra palese.
                          Se riesco a ricordare dove ho visto i dati te li posto.
                          io avevo letto qcosa in giro sui blog e questo articolo

                          Germania, la Cina diventa l’ultimo “land” - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

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                            #14
                            l importante decisione sul fondo "salva slip" che la grmania doveva prendere il 12 sett e che tutti noi "porci" aspettavamo come lardo colato slitta prob sine die....oh oh adesso che facciamo? i ns fratelli non ci aiutano!!che facciamo, rispediamo in giro il sobrio tremortis col cappello interrompendo le sue vacanze a st moritz?ma non aveva convinto tedeschi, finlandesi, malesi, le tribu titikaka con le sue teorie? ora al primo vero attacco saremo commissariati dalla TROIkA??ottimo, questo diventera' un sito di motociclismo statico e amarcord, viste le credenziali (gracia portogallo irl)annnamo bene, prorprio bbbbeneeee. cit sora lella

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